Aumenti, aumenti e ancora aumenti
Aumenti, aumenti e aumenti
Parcheggi, nido, tassa di soggiorno e plateatici: come e perchè?
Carissime, carissimi,
scrivo questa newsletter non legata ad un Consiglio Comunale per condividere con voi alcuni aggiornamenti e riflessioni sui recenti aumenti decisi dall'amministrazione comunale.
Mi piacerebbe, infatti, che questo canale fosse anche uno spazio di approfondimento, mentre per le notizie immediate vi lascio ai nostri canali social, che vi invito a seguire (Facebook ed Instagram), oltre al canale WhatsApp a cui potete iscrivervi salvando il numero 3791992590 e mandando un messaggio con nome e cognome.
Saprete ormai tutti che la Giunta ha deciso di aumentare le tariffe dei parcheggi a pagamento almeno del 50% (prima e dopo), creare 10 nuove aree a pagamento (mappe) e ridurre i vantaggi per i residenti da “la prima ora gratis” ad “un’ora al giorno”, con impatto per chi fa più soste. Aumenti ci sono stati sulla tassa di soggiorno (prima e dopo) e sui plateatici. Il comune poi dichiara di aspettarsi più entrate dai nido nel 2023 rispetto al 2022.
Una manovra così non può che fare male ai cittadini e alle impresi locali e su questo siamo usciti pesantemente sia sulla stampa (il comunicato, BSOggi e Giornale di Brescia) e sui social. Credo le motivazioni della contrarietà siano chiare ed è altrettanto evidente che la Giunta ne era consapevole, non per niente ha provato a mettere le mani avanti.
Facciamo però un passo indietro che può aiutare molto a capire come funzionano le istituzioni Comunali e le dinamiche politiche.
Come sono state fatte queste scelte?
Tutte le decisioni sono state prese dalla Giunta, il Consiglio Comunale non ha avuto alcun ruolo. Sulle scelte della Giunta, come queste, i capogruppo ricevono una comunicazione con solo il testo della delibera di Giunta. Testo che non contiene nemmeno gli allegati (le tariffe nuove sono negli allegati), che vengono successivamente pubblicati all’albo pubblico insieme alla delibera. Quindi semplicemente i consiglieri comunali vengono informati, tramite i capogruppo, che le modifiche sono state fatte, senza neanche i dettagli. Nessuna discussione, nessun processo partecipativo, nessun confronto coi cittadini.
I consiglieri di maggioranza, forse, sono stati coinvolti nella discussione, ma poi avranno dovuto mandare giù il boccone amaro, avendo pochi strumenti per agire loro stessi, se non la strada del commissariamento del Comune.
Queste delibere di giunta sono propedeutiche alla costruzione del bilancio di previsione 2023, in approvazione in Consiglio mercoledì prossimo e di cui vi racconterò. La giunta ha già deciso le tariffe, quindi nel bilancio sulla parte di entrate si fa solo una stima dell’effetto delle tariffe, una operazione tecnica, ormai la scelta politica è fatta. Non è quindi nemmeno possibile intervenire con delle modifiche tramite emendamento.
L’unica strada ormai è quella della pressione dell'opinione pubblica, a cui il Sindaco è particolarmente sensibile, soprattutto se coinvolge in modo trasversale i cittadini.
Consapevoli di questo, come dicevo, la maggioranza ha provato a preparare mediaticamente il terreno.
Abate, usando il doppio ruolo di Presidente Leghista e commerciante prova, a “vendere” il pagamento di Villa Brunati come una richiesta dei commercianti e un beneficio per il centro di Rivoltella (la risposta di un suo collega), e Caccamo che da albergatore e candidato di Idee in Comune promette molti nuovi servizi sul turismo (piccolo spoiler per la prossima newsletter: non è così).
Perché questi tagli impopolari?
Il Sindaco tace e manda avanti i suoi assessori. Medioli al Bilancio continua a parlare di manovra obbligata per non tagliare i servizi (altro spoiler: non è vero) e dà tutta la colpa agli aumenti dei costi. Plodari al turismo promette maggiori investimenti per eventi, cultura e lavori pubblici. Qui continua la contraddizione: Abate e Medioli sui “più costi”, Caccamo e Plodari su più servizi.
La tesi dei costi non regge ed è semplice capirlo: leggendo i quotidiani locali non si trova alcuna traccia di manovre analoghe in altri comuni. I costi aumentano solo per Desenzano?
La tesi di “fare di più” è quella che maggiormente si avvicina alla realtà. Ma cosa si vuol fare.
L’idea è chiara, non dichiarata ufficialmente, ma sussurrata nei corridoi di Palazzo Bagatta: serve il tesoretto per L’Opera pubblica che farà ricordare il Sindaco. Un’operazione di immagine, un’operazione elettorale. Con un sottinteso evidente: fanno affidamento sulla poca memoria dei desenzanesi. Oggi salassano, sperando che nei prossimi 4 anni i desenzanesi dimenticheranno l’odierna stangata e vedranno solo i “fuochi d’artificio” che arriveranno.
Scommessa chiaramente elettorale però fatta sulla pelle di famiglie ed imprese. Rivoltella, già in difficoltà, come assorbirà la batosta dei parcheggi a pagamento? Che impatti avrà sul traffico mettere a pagamento i parcheggi usati dai pendolari della stazione? Gli aumenti dei plateatici indiscriminati, uniti a tutti gli altri aumenti, che effetti avrà sui locali? E gli aumenti sui nidi? La perdita della seconda “prima ora” gratuita per chi porta i figli a scuola?
La speranza, un po’ l’illusione, è che le proteste dei Desenzanesi facciano cambiare idea alla Giunta e per questo noi ci impegneremo. Come prometto che faremo di tutto perché i desenzanesi non si dimentichino, perché non meritano di essere trattati come degli stupidotti che “tanto hanno la memoria corta”, ma di essere considerati cittadini consapevoli.
Su questo atteggiamento poco serio dell’amministrazione si sono, tra l’altro, concentrati in questi giorni i colleghi Comini e Gabusi, evidenziando come su temi importanti quali PNRR e smaltimento dei ferri nelle spiagge, noi consiglieri – ma in ultima istanza i desenzanesi – abbiamo ricevuto risposte incomplete e contradditorie da parte della Giunta (il comunicato).
Stessa gestione poco trasparente abbiamo denunciato sul tradizionale mercatino benefico di Natale delle scuole e associazioni, che quest’anno non è stato fatto. Sempre Gubusi e Comini hanno fatto una interrogazione in merito (dettagli) e nonostante siano abbondantemente passati i tempi prescritti dal regolamento, nessuna risposta è arrivata.
Mi auguro che con questa newsletter sia riuscito a spiegarvi un po’ come funziona la macchina amministrativa, quali gli spazi di intervento dei consiglieri di minoranza e “cosa c’è dietro” alcune scelte apparentemente poco chiare. Aspetto come sempre vostri commenti,
Tanti cari saluti
Stefano